Art. 156.
Effetti della separazione sui rapporti patrimoniali tra i coniugi.
Il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a vantaggio del
coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di
ricevere dall'altro coniuge quanto e' necessario al suo mantenimento,
qualora egli non abbia adeguati redditi propri.
L'entita' di tale somministrazione e' determinata in relazione alle
circostanze e ai redditi dell'obbligato.
Resta fermo l'obbligo di prestare gli alimenti di cui agli articoli
433 e seguenti.
Il giudice che pronunzia la separazione puo' imporre al coniuge di
prestare idonea garanzia reale o personale se esiste il pericolo che
egli possa sottrarsi all'adempimento degli obblighi previsti dai
precedenti commi e dall'articolo 155.
La sentenza costituisce titolo per l'iscrizione dell'ipoteca
giudiziale ai sensi dell'articolo 2818.
In caso di inadempienza, su richiesta dell'avente diritto, il
giudice puo' disporre il sequestro di parte dei beni del coniuge
obbligato e ordinare ai terzi, tenuti a corrispondere anche
periodicamente somme di danaro all'obbligato, che una parte di esse
venga versata direttamente agli aventi diritto. (58) (64) (99)
((104))
Qualora sopravvengano giustificati motivi il giudice, su istanza di
parte, puo' disporre la revoca o la modifica dei provvedimenti di cui
ai commi precedenti.
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AGGIORNAMENTO (8)
La Corte Costituzionale, con sentenza 4 - 23 maggio 1966, n. 46 (in
G.U. 1a s.s. 28/5/1966, n. 131), ha dichiarato "l'illegittimita'
costituzionale dell'art. 156, primo comma, del Codice civile, nella
parte in cui pone a carico del marito, in regime di separazione
consensuale senza colpa di nessuno dei coniugi, l'obbligo di
somministrare alla moglie tutto cio' che e' necessario ai bisogni
della vita, indipendentemente dalle condizioni economiche di costei".
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AGGIORNAMENTO (18)
La Corte Costituzionale, con sentenza 24 giugno-13 luglio 1970, n.
128 (in G.U. 1a s.s. 15/7/1970, n. 177), ha dichiarato
"illegittimita' costituzionale dell'art. 156, quinto comma, del
codice civile, nella parte in cui esclude la pretesa della moglie a
non usare il cognome del marito, in regime di separazione per colpa
di quest'ultimo, nel caso che da quell'uso possa derivarle un
pregiudizio".
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AGGIORNAMENTO (36)
La Corte Costituzionale, con sentenza 4 - 18 aprile 1974, n. 99 (in
G.U. 1a s.s. 24/4/1974, n. 107), ha dichiarato "l'illegittimita'
costituzionale dell'art. 156, primo comma, del codice civile nella
parte in cui, disponendo che per i coniugi consensualmente separati
perduri l'obbligo reciproco di fedelta', non limita quest'ultimo al
dovere di astenersi da quei comportamenti che, per il concorso di
determinate circostanze, siano idonei a costituire ingiuria grave
all'altro coniuge".
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AGGIORNAMENTO (58)
La Corte Costituzionale, con sentenza 12 - 31 maggio 1983, n. 144
(in G.U. 1a s.s. 8/6/1983, n. 156), ha dichiarato "l'illegittimita'
costituzionale dell'art. 156, sesto comma del Codice Civile, nella
parte in cui non prevede che le disposizioni ivi contenute si
applichino a favore dei figli di coniugi consensualmente separati".
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AGGIORNAMENTO (64)
La Corte Costituzionale, con sentenza 14 - 19 gennaio 1987, n. 5
(in G.U. 1a s.s. 28/1/1987, n. 5), ha dichiarato "l'illegittimita'
costituzionale dell'art. 156, sesto comma, del codice civile, nella
parte in cui non prevede che le disposizioni ivi contenute si
applichino ai coniugi separati consensualmente".
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AGGIORNAMENTO (99)
La Corte Costituzionale, con sentenza 23 giugno-6 luglio 1994, n.
278 (in G.U. 1a s.s. 13/7/1994, n. 29), ha dichiarato
"l'illegittimita' costituzionale dell'art. 156, sesto comma, del
codice civile, nella parte in cui non prevede che il giudice
istruttore possa adottare nel corso della causa di separazione il
provvedimento di ordinare ai terzi debitori del coniuge obbligato al
mantenimento di versare una parte delle somme direttamente agli
aventi diritto".
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AGGIORNAMENTO (104)
La Corte Costituzionale, con sentenza 10-19 luglio 1996, n. 258 (in
G.U. 1a s.s.s 24/7/1996, n. 30), ha dichiarato "l'illegittimita'
costituzionale dell'art. 156, sesto comma, del codice civile, nella
parte in cui non prevede che il giudice istruttore possa adottare,
nel corso della causa di separazione, il provvedimento di sequestro
di parte dei beni del coniuge obbligato al mantenimento".